18mila lodigiani berranno acqua più pulita: 4 nuovi filtri per l'acquedotto di San Martino in Strada
Per potenziare il processo di potabilizzazione dell'acqua.

L'acquedotto di San Martino in Strada avrà quattro nuovi filtri per un'acqua più pulita
Nuovi filtri per l'acquedotto di San Martino in Strada
Quattro nuovi filtri a carboni attivi da tre metri di diametro ciascuno per la centrale dell’acqua di San Martino in Strada. I filtri sono già stati posati all’esterno dell’edificio e verranno presto collegati al resto della centrale dell’acqua di cascina Campagnina, impianto ben noto a centinaia di studenti che in questi anni hanno potuto scoprirne il funzionamento durante le visite didattiche; luogo familiare anche a tanti lodigiani per l’imponente torre piezometrica da 500 metri cubi di capienza che svetta all'incrocio tra le strade provinciali 23 e 186.
Potenziare il processo di potabilizzazione
Un investimento di 280mila euro da parte dell’azienda idrica lodigiana che intende così potenziare il processo di potabilizzazione dell’impianto principale del sistema acquedottistico, per consegnare acqua sempre più buona e sicura, al domicilio di circa 18.600 cittadini; tanti sono infatti gli abitanti dei 7 comuni (Borgo San Giovanni, Cornegliano Laudense, Massalengo, Pieve Fissiraga, Ossago, Villanova Sillaro, oltre a San Martino in Strada) che fanno parte del sistema acquedottistico del Medio Lodigiano in grado di produrre in media 7 milioni di litri al giorno.
In funzione entro la fine dell'anno
La nuova fase di filtrazione a carboni attivi entrerà in funzione entro la fine dell’anno e andrà ad affiancare i 4 filtri a gravità già esistenti per l'acquedotto di San Martino in Strada, garantendo maggiore qualità, ma anche maggiore sicurezza, soprattutto in chiave preventiva, per la capacità dei nuovi filtri di trattenere i microinquinanti eventualmente presenti nell’acqua di falda.
Il commento del presidente di SAL
Giuseppe Negri, neopresidente di SAL, commenta così:
“Questi investimenti di SAL puntano a migliorare la qualità dei servizi e in particolare dell’acqua di rete. In questo modo viene garantita ancora meglio la sicurezza per i cittadini, che possono con sempre maggiore fiducia orientarsi verso il consumo di acqua del rubinetto a chilometro zero. Una scelta che riduce la produzione di plastica e allo stesso tempo permette di ridurre il peso degli imballaggi che i nostri Comuni sono chiamati a smaltire.”