Estate di San Martino, ma quando arriva? Previsioni meteo
"L'estate di San Martino dura tre giorni e un pochinino" dice la saggezza popolare. Dita incrociate per la prossima settimana.
“L’estate di San Martino dura tre giorni e un pochinino” è un proverbio popolare molto antico a sfondo religioso, ma anche laico che riguarda la festività dell’11 novembre dedicata a San Martino, che nel lecchese è noto soprattutto per essere patrono di Calolzio, ma anche la tendenze meteo di questo periodo dell’anno. Quale? Un clima insolitamente mite. Ma la saggezza popolare verrà confermata? Purtroppo il fine settimana, su buona parte della Lombardia sarà ben poco estivo. Secondo Arpa Lombardia infatti “La nostra regione è interessata da correnti in quota da sudovest, associate ad una vasta area depressionaria estesa dall’Atlantico all’Europa centro-occidentale. Questa configurazione manterrà sulla nostra regione fin verso la fine della settimana condizioni di instabilità, con precipitazioni sparse. Quindi probabile ritorno ad un miglioramento per l’inizio della prossima settimana”.
In arrivo l’estate di San Martino… ma la prossima settimana
Appare infatti confermato il ritorno dell’anticiclone sub-tropicale nella prossima settimana, “che porterà la cosiddetta ‘Estate di San Martino’ sull’Italia”- spiegano da 3bmeteo.com La tradizione vuole infatti che il periodo intorno all’11 novembre ( per l’appunto San Martino ), si sperimenti una fase stabile ma soprattutto molto mite dopo le prime gelate autunnali, gelate che a dire il vero quest’anno non si sono proprio presentate. Quest’anno la tradizione dovrebbe essere rispettata. “Il tempo infatti sarà in prevalenza stabile, soleggiato ma soprattutto con clima oltremodo caldo, ancora di più rispetto a questi giorni che già sono sopra le righe. Le massime potranno infatti superare diffusamente i 18-20°C in particolare al Centrosud, mentre laddove i cieli saranno sereni di notte le temperature minime caleranno, favorendo anche la formazione di nebbie, foschie o nubi basse da inversione termica. Proprio le nebbie potranno ridurre notevolmente la visibilità in particolare nottetempo e al mattino su Val Padana, valli del Centro e a tratti lungo le coste” –
Ma cosa è?
Le mezze stagioni sono caratterizzate da un clima fortemente variabile, e così come in primavera esistono i noti nodi del freddo, quindi brevi periodi in cui il freddo ritorna prepotentemente alla ribalta, esistono anche i nodi del caldo e i tre giorni di San Martino rappresentano, secondo la tradizione, un ritorno del caldo.
La leggenda
La leggenda narra che Martino, l’11 novembre si trovasse ad Amiens, in Gallia nel cammino di ritorno verso casa. Nel bel mezzo di una bufera incontrò un mendicante rattrappito dal freddo e con un moto di generosità gli offrì metà del suo mantello. Dopo pochi attimi la pioggia smise di cadere, il vento si placò ed un bel sole fuoriuscì a riscaldare la temperatura. Quindi la leggenda prevede che la breve interruzione di tre giorni della morsa del freddo, si ripeta ogni anno per commemorare il gesto magnanimo e generoso, visto che Martino quelle stessa notte ebbe in sogno Gesù, che ebbe parole di stima per il futuro santo, sostenendo che dietro il travestimento del mendicante vi era proprio lui.
La spiegazione scientifica
Leggende a parte, il nome di Estate di San Martino, condiviso anche con altre culture come in Francia, Spagna e nei paesi anglosassoni (dove viene chiamata Indian Summer, cioè estate indiana), deriverebbe proprio dal fatto che è tipico, specie nella prima metà di Novembre, assistere a un periodo relativamente quieto e mite delle condizioni atmosferiche, magari dopo i primi episodi “freddi” di Ottobre. Non sono infrequenti espansioni dell’Anticiclone delle Azzorre se non addirittura del promontorio sub-tropicale africano, cosa che può però benissimo accadere in altri periodi dell’anno. Ma all’inizio di Novembre il nostro emisfero ha iniziato solo da poco a raffreddarsi e sebbene il Sole sia ormai piuttosto basso e le ore di luce si siano notevolmente ridotte, basta poco per ritrovare il tepore.