Nodi al pettine

Furbetti del bonus: sospesi i due parlamentari leghisti, spuntano altri nomi

Domani il presidente dell'Inps Tridico in audizione venerdì commissione Lavoro potrebbe fare ancora nuovi nomi.

Furbetti del bonus: sospesi i due parlamentari leghisti, spuntano altri nomi
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Mentre si susseguono gli sviluppi del caso furbetti del bonus, la notizia è che venerdì il presidente dell'Inps Pasquale Tridico sarà in audizione in videochiamata con la commissione Lavoro del Parlamento e potrebbe fare ancora nuovi nomi.

Il mantovano Dara sospeso dal partito

Alla fine, dopo giorni di telefoni staccati, una risposta è arrivata: Andrea Dara, il deputato leghista sospettato di aver percepito i 600 euro emessi dal Governo per le Partite Iva, è stato sospeso dal partito fino a data da destinarsi. Così come Elena Murelli , l’altra deputata della Lega piacentina soggetta alla stessa accusa.

Elena Murelli

La conferma è arrivata dallo stesso Andrea Dara, imprenditore di Castiglione delle Stiviere e volto noto della politica locale, che lo scorso anno ha dichiarato un reddito di 109.324 euro. Nella giornata di ieri,12 agosto 2020, il deputato mantovano ha spiegato di essere socio (al 60%) con sua madre di una società a nome collettivo che opera nel settore tessile e che sarebbe stata proprio la madre a richiedere, inserendo il pin Inps personale del figlio, i fondi di supporto emessi dal Governo.

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Svelato il nome del terzo deputato: è genovese

È genovese il terzo deputato ad aver clamorosamente beneficiato del bonus Covid da 600 euro: l’identità del parlamentare del Movimento Cinque Stelle è stata infatti rivelata quale quella di Marco Rizzone.

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Nessuno dei consiglieri regionali veneti si ricandiderà

La partita è chiusa, nessuno si ricandiderà. Sono chiare anzi chiarissime le parole del presidente della Regione Veneto, Luca Zaia durante la conferenza stampa di oggi, giovedì 13 ottobre 2020 mentre parla della decisione che è stata presa circa la bufera dei tre consiglieri regionali che hanno fatto richiesta del Bonus Covid.

Il Governatore ha voluto spiegare per bene la vicenda, infastidito dal fatto che, secondo alcuni, la questione è emersa per caso. Zaia ha spiegato:

“Vorrei mettere in fila alcuni ragionamenti, vorrei dire che la questione l’ha posta il sottoscritto, vorrei che fosse chiaro. Quando ho letto domenica pomeriggio dei famosi 5 parlamentari e altri amministratori comunali e regionali ho subito scritto a tutti i miei consiglieri. Abbiamo una chat e ho chiesto loro: ‘ditemi se avete richiesto e percepito il bonus’.

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Il sindaco di Treviglio, nella Bergamasca

E’ diventato un caso nazionale quello del sindaco leghista di Treviglio e imprenditore Juri Imeri che ha percepito il bonus 600 euro riservato alle aziende ai professionisti danneggiati dal lockdown durante l’emergenza sanitaria.

Dopo quello dei parlamentari, il caso del sindaco di Treviglio, Juri Imeri, ha attirato l’attenzione. Il primo cittadino, da imprenditore, durante la fase di lock down ha percepito la prima tranche del  bonus di 600 euro, che lo Stato ha assegnato alle aziende e ai possessori di partita Iva.

“Al suo posto - ha spiegato il consigliere comunale di Italia Viva Stefano Sonzogni - sapendo di poter contare su una indennità netta di circa 2.000 euro al mese, mi sarei posto il problema e avrei rinunciato a far valere il diritto previsto dalla Legge. Avrei evitato di dare la responsabilità al commercialista, perché qualunque titolare di partita IVA sa che è inverosimile che il commercialista abbia agito da solo".

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In Piemonte sono in tre sotto la lente

Due consigliere regionali, entrambi della Lega di Salvini, il 53enne di Rivarolo Canavese Claudio Leone e l’albese Matteo Gagliasso, ingegnere di 27 anni, e un terzo collega del Pd, Diego Sarno, sono finiti nell’occhio del ciclone nelle scorse ore per aver riscosso (e restituito, assicurano, dopo essersi resi conto del boomerang politico sull’immagine pubblica che puntualmente si sta verificando) il bonus di 600 euro concesso dallo stato per le partite Iva danneggiate dal lockdown legato all’emergenza Covid.

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A Firenze si è dimesso il coordinatore del centrodestra

Infine, anche il coordinatore di tutto il centrodestra a Firenze, nonché consigliere comunale, Ubaldo Bocci, si è dimesso nelle scorse ore.

Ubaldo Bocci

Reddito annuo di 277 mila euro, già candidato a sindaco di Firenze contro Dario Nardella, Bocci ha spiegato d'aver richiesto il bonus 600 euro per donarli a chi aveva bisogno, ma ha anche aggiunto d'esser stato mal consigliato dal suo commercialista.

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In Liguria un altro leghista si direttamente è autosopeso

Il consigliere regionale ligure della Lega Alessandro Puggioni, di Rapallo, ha ammesso di aver richiesto il bonus da 600 euro e di avere deciso per questo motivo di autosospendersi dal partito.

Puggioni, che milita nella Lega dal 1995, ha inoltre annunciato che non si ricandiderà alle prossime elezioni regionali. Il consigliere, socio di una azienda, oltre allo stipendio di consigliere regionale, è possessore di partita IVA e, consultandosi con il commercialista, ha deciso di richiedere il bonus per le parti di lavoro perse come artigiano e piccolo imprenditore.

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