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Valorizzazione del patrimonio lombardo: parte dai Comuni

Guerra a Regione: “Con assestamento di bilancio regionale reperire nuove risorse a copertura di progetti idonei ma non finanziati”

Valorizzazione del patrimonio lombardo: parte dai Comuni
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Integrare, in occasione del prossimo assestamento di bilancio regionale, attraverso il reperimento e la destinazione di nuove risorse che si rendessero disponibili, le disponibilità a copertura delle graduatorie in via di formazione sui recenti bandi emanati. È questa la richiesta della sezione lombarda dell'Associazione nazionale Comuni Italiani, rivolta a Regione in una lettera inviata al Presidente Attilio Fontana.

“Mentre lavoriamo per vincere la pandemia stiamo vivendo un momento straordinario dal punto di vista della quantità di risorse disponibili per investimenti, capaci, se ben indirizzati e attuati, di avviare una nuova fase di sviluppo sostenibile per il nostro Paese. Occorre saperle spendere bene. Per cambiare strutturalmente il nostro Paese” spiega il Presidente di Anci Lombardia Mauro Guerra nella lettera.

L'esempio positivo delle amministrazioni

I Comuni sono stati gli attuatori principali di grande parte degli investimenti pubblici, emanati nell'ultimo anno e mezzo. Il coordinamento tra Anci e Regione Lombardia ha permesso di riuscire a sfruttare al meglio le risorse a disposizione.

"La positiva esperienza dei 350 milioni di euro assegnati ai comuni in attuazione della legge regionale 9/2020, ha visto la partecipazione di tutti i 1.506 Comuni lombardi, in forma singola o associata. I quali, coordinati da Anci, hanno presentato progetti, per un totale complessivo di 3.021 interventi comunali. Grazie a questi risultati, Regione ha positivamente proseguito su questa via, accogliendo la richiesta di Anci Lombardia di destinare ulteriori risorse direttamente a tutti i Comuni nel 2021, per un totale di 101 milioni di euro.

L'aiuto di Anci ai Comuni

"Lo scorso anno e ancora negli ultimi mesi, Regione Lombardia ha deliberato e stanziato ulteriori importanti e straordinarie risorse per finanziare bandi e manifestazioni di interesse destinate ai Comuni. Riferite: al recupero dei borghi storici, alla rigenerazione urbana e a strategie di sviluppo urbano, tutte finalizzate alla valorizzazione territoriale".

Anci Lombardia, al fine di facilitare l’iter della gestione delle pratiche e per aiutare i Comuni nella presentazione delle richieste di finanziamento, ha istituito uno specifico sportello di supporto ai Comuni. Istituito All’interno della sperimentazione dei Centri di Competenza di Anci, ha contribuito alla gestione di circa 800 pratiche sui due bandi.

"L’annuncio di tali misure ha portato gli Enti a sviluppare nuove e importanti forme di progettualità su diversi fronti, come dimostra la significativa partecipazione ai bandi regionali per la rigenerazione urbana e per la valorizzazione dei borghi storici. Sono state presentate oltre mille proposte, con una richiesta complessiva di 552 milioni di euro di contributi, a fronte di uno stanziamento regionale di 130 milioni di euro. Risulta evidente quindi, la necessità di un ulteriore finanziamento di oltre 420 milioni di euro al fine di valorizzare questo patrimonio di progettualità sui territori. Un simile fermento progettuale è stato avviato anche dall’ulteriore e positivo stanziamento di risorse destinate alle strategie delle aree urbane. Un piano che ha visto premiare 12 progettualità che esauriscono però i fondi stanziati, lasciando scoperte altre 5 proposte che potrebbero essere sostenute con un ulteriore stanziamento.

La richiesta

Premiare i Comuni che hanno prontamente risposto ai bandi aperti con una così grande quantità di progettualità per la valorizzazione del territorio. Questa la richiesta di Anci Lombardia, che a questo scopo chiede di destinare le nuove risorse in arrivo per sovrafinanziare o rifinanziare i bandi e le graduatorie sia in corso di definizione che, poi, quelle già aperte e definite.

"Noi chiediamo quindi anche che si proceda a una ricognizione dei bandi e delle graduatorie. Allo scopo di valutarne la attualità e la conseguente possibilità di ulteriore scorrimento, rifinanziandole in modo da esaurire progressivamente, tutti i progetti ammessi e giudicati idonei ma non finanziati per insufficienza della provvista. Il tutto ovviamente previa verifica con gli enti proponenti del loro permanente interesse. Senza disseminare la vita programmatoria, progettuale e realizzatoria degli investimenti comunali di relitti di bandi e graduatorie mai esaurite, e un florilegio di nuovi bandi che costringano ogni volta le amministrazioni a ripartire daccapo”.

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